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Bruno Pasut (1914-2006)

10/05/2007
Bruno Pasut se n'è andato oramai da un anno, lasciando impressa la sua elegante figura, il suo sorriso dolce e la sua musica lieve in migliaia di ex allievi ora affermati musicisti, di colleghi, di frequentatori delle sale da concerto che lo ricordano ancora entusiasta, attento ed esigente ascoltatore sempre pronto all'applauso più caloroso, alla critica più articolata e approfondita, al consiglio più generoso per i più giovani. Bruno Pasut se n'è andato piano piano, a 92 anni ma con ancora tanti progetti da realizzare, perché anche così tanti anni di vita e di musica non gli erano bastati a dirsi soddisfatto, a smettere di sognare, ad avere ancora voglia di altra musica e di vita.

E così - brioso e gentile, coltissimo ed umile, gioviale e raffinato, forte della sua grande coscienza morale ed artistica - lo ricorderanno la sua famiglia e l'Ateneo di Treviso, promotori di due importanti momenti di musica a Treviso.

Il primo appuntamento è fissato al Tempio di San Francesco, venerdì 18 maggio alle 21, con "Ein Deutscher Requiem", il Requiem Tedesco di Johannes Brahms eseguito proprio in memoria del Maestro dal soprano Patrizia Cigna e dal baritono Elia Fabbian, dal Coro da Camera "Reale Corte Armonica Caterina Cornaro" e dell'orchestra "Lorenzo da Ponte" diretti da Roberto Zarpellon.

Venerdì 25 maggio alle 17 sarà invece la Chiesa della Croce (gentilmente concessa dalla Fondazione Cassamarca) ad ospitare una serie di amici del Maestro che gli renderanno omaggio con parole e musica, ricordi e suoni. Parteciperanno il Prof. Marzio Favero , assessore alla Cultura della Provincia di Treviso; il Prof. Gianfranco Ferrara , musicologo; il M° Paolo Troncon, direttore Conservatorio di Musica di Vicenza “A. Pedrollo” e il M° Gastone Zotto, Presidente A.S.A.C. Regione Veneto; gli incontri saranno coordinati dal Prof. Giuliano Simionato, musicologo e Presidente dell'Ateneo di Treviso. La musica di Bruno Pasut sarà proposta dal duo Bignami-Pasut, dalla pianista Anna Martignon e dall'Ensemble Vocale "Rodigium" diretto da Roberto Spremulli.

Due grandi appuntamenti, quindi, a ingresso libero, per invitare tutti i trevigiani e gli amici del Maestro Pasut a salutarlo ancora una volta, con la forza della musica e l'affetto delle parole.

BRUNO PASUT (1914-2006): biografia a cura di Giuliano Simionato

La lunga esistenza e la poliedrica carriera hanno reso Bruno Pasut un fervido testimone ed un riconosciuto protagonista della vita musicale - trevigiana, regionale e nazionale - del Novecento.

Nato a Spresiano il 17 maggio 1914, secondo di sette figli, Pasut crebbe in una famiglia di lavoratori sensibile alla musica (il nonno e il padre suonavano nella banda della Società Operaia dello stabilimento Lazzaris). Sfollato a Roma durante la grande guerra, vi iniziò lo studio del pianoforte, che continuò a Treviso (dove si stabilì nel 1927) con Cornelia Bindoni, artista di matrice chopiniana, espletando contemporaneamente mansioni di organista parrocchiale a Lovadina e seguendo i corsi scolastici. Frequentò il Liceo Musicale “Francesco Manzato” con l’apprezzamento del direttore M° Giulio Tirindelli e perfezionò col M° Luigi Pavan gli studi pianistici, diplomandosi nel 1934 al Conservatorio di Santa Cecilia; conseguì quindi, fra Roma e Venezia, i diplomi di composizione, musica corale e direzione di coro, direzione d’orchestra e composizione polifonica vocale. Giovanissimo, allievo della scuola d’organo del M° Ireneo Fuser, divenne organista titolare del Duomo di Treviso, mantenendo l’incarico sino al 1946 e insegnando a sua volta nella Scuola Ceciliana diocesana diretta da Mons. Giovanni D’Alessi.

Coltivò l’attività concertistica dirigendo l’Orchestra l’Archi Trevigiana ed esibendosi con rinomati solisti, affermandosi altresì come compositore in concorsi nazionali (Firenze 1939, Trento-Bolzano 1940, Bologna 1940). Nel 1942 intraprese la sua collaborazione nell’ambito lirico in qualità di maestro sostituto, maestro di coro e organista alla “Fenice” di Venezia, al Teatro Sociale di Rovigo (dove pure diresse il Liceo Musicale) e al “Regio” di Torino, riportando in prosieguo le nomine di direttore del “Manzato” e della Pontificia Cappella Musicale Antoniana di Padova (carica, quest’ultima, nella quale operò per oltre un ventennio).

Negli anni Cinquanta iniziò un lungo insegnamento nei Conservatori di Stato: Bologna, Torino, Pesaro, Vicenza, Venezia, sino ad assumere la direzione di quelli di Adria (1974-1980) e di Castelfranco Veneto (1980-1981). Frattanto, fondò e diresse prestigiosi complessi vocali (“I Polifonisti Torinesi”, “Cenacolo Polifonico Patavino”, “Ottetto Polifonico Patavino”) coi quali rinvigorì in Italia e all’estero l’interesse per il repertorio vocale dall’epoca rinascimentale a quella contemporanea. Resse inoltre dal 1997 al 1977 la presidenza dell’A.S.A.C. veneta, intervenendo nelle giurie di competizioni corali anche internazionali e concorrendo alla realizzazione di importanti eventi.

Attivo e apprezzato anche sul versante della cultura, socio onorario dell’Ateneo di Treviso, scrisse saggi storici su istituti musicali e biografie di musicisti e musicologi. Autore di circa 360 opere per vari organici orchestrali, vocali, cameristici e solistici, pubblicò alcuni lavori presso Zanibon e Armelin Musica, mentre tutte le composizioni per pianoforte sono state raccolte in volume nella collana “Diastema Spartiti”, edito nel 2002 da Tintoretto. E’ stata peraltro avviata, su iniziativa della famiglia, la catalogazione completa della sua opera, affidata alla dottoressa Maria Luisa Barbon.

Scomparso a Treviso il 25 maggio 2006, Bruno Pasut ha portato con sé l’unico sogno non realizzato: trasformare in Conservatorio il glorioso Liceo trevigiano “Manzato”, al quale aveva dedicato il suo entusiasmo e le sue capacità di didatta e di organizzatore. Assieme al copioso curriculum professionale ed artistico, lascia il ricordo della sua personalità, fatta di signorilità d’animo, di preziosa saggezza, di generosa disponibilità. E, soprattutto, la testimonianza del suo grande amore per il valore imprescindibile ed universale della musica, nella quale continua a vivere.

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