Pesca in laguna di Venezia: aree destinate ad allevamento
Il piano di suddivisione è stato presentato a Mestre, presso il Centro Servizi della Provincia di Venezia, nell’ambito di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte il Presidente della Provincia di Venezia, Davide Zoggia, l’Assessore Provinciale alla Pesca, Luigi Solimini, il Presidente del GRAL, Dino Lazzaretto e l’Amministratore Delegato del GRAL, Giuseppe Roberto Chiaia.
“A passi veloci stiamo giungendo all’obiettivo dell’allevamento. Affinché prenda forma, però, è necessario un periodo di transizione di 18 mesi, iniziato nel luglio scorso” ha detto Zoggia.
Soddisfazione è stata espressa anche da Solimini. “Dopo lo scetticismo e l’ostilità manifestate all’inizio, nei confronti della nostra politica riformatrice” ha detto “oggi abbiamo raggiunto una tappa importante. Ora dobbiamo rendere stabile l’allevamento delle vongole, riconducendolo ad una moderna gestione, sia per quanto riguarda la raccolta, sia per l’innalzamento della qualità, soprattutto salvaguardando la salute dei consumatori.”
Per questo sono state fissate regole ferree. “In collaborazione con la Prefettura, è stata inserita, nella Convenzione, la clausola in base alla quale se un pescatore ed una cooperativa saranno colti in fragranza a violare le regole, perderanno l’autorizzazione alla concessione” ha detto Lazzaretto. “Ora” ha continuato “spetta a noi fare in modo che i pescatori comprendano tutto questo, per raggiungere risultati di qualità”.
A riguardo c’è comunque ottimismo. “Un ettaro, se l’allevamento è ben condotto, può fruttare anche 50.000 euro all’anno” ha affermato Chiaia”. “Però” ha aggiunto “dobbiamo chiedere uno sforzo ai pescatori, per rispondere alle regole della Convenzione”.
Soddisfazione, ma anche preoccupazione per il futuro. “In questi mesi” ha continuato Zoggia “abbiamo preso contatti con il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Enrico Letta e pure con il Ministro alle Politiche Agricole, Forestali ed Alimentari, Paolo De Castro, perché, all’interno del Comitatone per la Legge Speciale per Venezia, abbiamo chiesto di fare un piano tra i cui punti preveda la tracciabilità del pesce, nonché la trasformazione delle imbarcazioni, perché la pesca di allevamento avviene con modalità diverse dalla pesca vera e propria. Per tutto questo” ha affermato Zoggia “Serve un incentivo pubblico”.
Altro problema, la questione dei furti di semina nel Brenta. “La zona è monitorata” ha detto Chiaia ”Ed abbiamo già chiesto di andare a raccogliere la semina con le turbosoffianti”.
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