Boom dei cibi “ipocalorici” e “poveri di grassi”
16/10/2006
Il nostro carrello della spesa trabocca di cibi e bevande light, cereali e yogurt, all’inseguimento del peso forma perduto. E una persona su due si sente grassa: facile spiegare perché, come dimostra un recente studio di AC Nielsen, nel nostro paese ci sia un vero boom dei cibi “ipocalorici” e “poveri di grassi”. Al punto che ormai ben il 70 per cento dei prodotti alimentari esiste anche in versione light. La tentazione di una scorciatoia per liberarci di chili in più senza troppi sacrifici è forte. Ma possiamo davvero sperare di farcela grazie ai cibi light? Vale la pena di spendere di più (circa il 20%) per questi alimenti “tecnologicamente avanzati”? Molti di questi prodotti sono pura mistificazione: a volte ci sono meno grassi ma più zuccheri, e le calorie sono le stesse. E non ha senso parlare di acqua minerale “senza sodio”, visto che anche la più ricca non ne fornisce neppure un millesimo rispetto a quello che mettiamo sull’insalata!. I prodotti light possono sostituire alcuni cibi ricchi di grassi o zuccheri, ma solo un esperto può valutarne il reale vantaggio, dopo un esame complessivo dell’alimentazione quotidiana. Il pericolo del fai-da-te? Mangiare il doppio: la maionese light ha 375 calorie per etto contro le 690 della tradizionale. Ma magari ne usiamo due cucchiai (anche perché è meno saporita), si rischia di credere che basti consumare molti formaggi e dolci light per non preoccuparci più di una dieta sana o di correggere abitudini sbagliate, come sedentarietà, fumo, alcol.
Attenzione a farsi abbagliare dagli slogan: bisogna invece imparare a leggere le etichette, dovrebbe far riflettere il fatto che proprio negli Stati Uniti, patria del “fat-free”, quasi la metà della popolazione è oltre il peso forma e ben il 30% è gravemente obesa”.
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Il Presidente
Carlo Garofolini