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Lino Dinetto Bellezza ed arte

17/10/2013
Lino Dinetto Bellezza ed arteCon questa mostra-evento dedicata a Lino Dinetto, Este rende omaggio omaggio ad uno degli artisti italiani più importanti del secolo scorso, artista che ha iniziato ad apprendere i primi rudimenti della sua arte in una città che si apprestava ad uscire dalla guerra e dalla miseria. Ad Este il maestro è nato e ha lasciato i suoi più intimi ed emozionanti ricordi legati all’infanzia, che tanta influenza hanno avuto successivamente nella sua pittura. “La Medusa”, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, dopo così tanti anni riportano Dinetto ad Este con la mostra “Bellezza e arte”, oltre cento opere ospitate in tre sedi di grande prestigio: il Museo Nazionale Atestino, la Pescheria Vecchia e la sede de” La Medusa”, nel chiostro dell’ex Vescovile. Un diario inedito di emozioni che colgono l’artista quando parla o pensa alla sua città natale: in esposizione oltre alle grandi opere della produzione più recente (paesaggi, nature morte e figure) e mai esposte prima, vi sono anche una quarantina di quadri che l’artista dedica ad Este colta negli angoli più noti, il ponte di San Francesco o piazza Maggiore, ma anche in quelli più nascosti che si intrecciano con la memoria dell’artista. “Dinetto costituisce un patrimonio artistico dell’intera città, la sua presenza ad Este travalica l’arte e sconfina nell’affetto sottratto all’oblio che sempre più coinvolge fatti, persone, accadimenti anche recenti.-dichiarano gli organizzatori- Nessun pittore prima, aveva dedicato un così ampio numero di quadri di grande valore a questa città trasfigurata e sospesa in un confronto singolare tra sogno e bellezza”. “La Medusa” e l’Amministrazione Comunale sono fiere di contribuire a questo omaggio proseguendo così nell’opera di promozione culturale, che da sempre ha contraddistinto l’operato della prima guidata dall’indimenticabile presidente Turi Fedele, scomparso di recente.

Durante l’esposizione sarà disponibile il catalogo della mostra e una serie di cinque cartoline con la riproduzione dei paesaggi più belli e significativi dedicati ad Este.

Biografia dell’artista

Lino Dinetto nasce ad Este (PD) il 1º settembre del 1927.

Apprende le prime nozioni d'arte al suo paese natale. Giovanissimo, abbandona la scuola media e si reca a Venezia per dedicarsi allo studio dell’arte. Il Colorismo veneziano lascia nel giovane artista un’impronta indelebile.

A 15 anni Dinetto si sposta a Milano dove fa tesoro degli insegnamenti ricevuti da Sironi e Carrà. Accanto a questi maestri approfondisce i problemi del Futurismo e della Metafisica. Nel contempo affina gli strumenti espressivi, in particolare quelli della pittura a grandi dimensioni.

Inizialmente esordisce come muralista con la realizzazione di alcuni affreschi in Liguria, in Veneto e in Toscana, dove riceve la sua prima importante commissione. Nel 1946 gli viene affidata una “Ultima Cena” per il refettorio dell’abbazia di Monte Oliveto Maggiore (SI). La commissione affidata al giovanissimo artista ha dimensioni notevoli: la tela, di circa 40 metri quadri, doveva sostituire un affresco su cartoni del Ghirlandaio, distrutto durante la Seconda Guerra mondiale.

Nel 1948 Dinetto è presente alla 1ª Mostra del Tempio a Padova.

Nel 1950 viene contattato per affrescare interamente la cattedrale di S. Josè, a Montevideo in Uruguay, lavoro che lo impegna per quattro anni e gli procura la commissione di nuove opere. Dal 1955 al 1960 dirige i corsi di pittura e disegno all'Instituto de Bellas Artes "S. Francisco" di Montevideo.

Dopo aver maturato le dovute riflessioni sul Cubismo e sul Costruttivismo di Torres Garcia, Lino Dinetto si apre all'Informale. Inizia con la serie “I Porti” che gli valgono per ben due volte, nel 1955 e nel 1957, il primo premio al Salon Nacional di Montevideo, e continua con la serie “Il Cosmo” con la quale ottiene il Gran Premio Nazionale di Punta del Est nel 1959. In questo stesso anno il Museo d’Arte Moderna di S. Paolo del Brasile gli organizza una memorabile mostra personale nel Padiglione Armando da Arruda Pereira.

Nel 1960 Lino Dinetto torna in Italia dove riprende la pittura murale e su vetro. Nel 1963 affresca le “Storie monastiche” nel chiostro di S. Maria in Campis a Foligno e nel 1964 esegue le vetrate dipinte per l’abbazia di Monte Oliveto Maggiore. Seguono affreschi e vetrate in Lombardia, in Toscana, in Lazio: al tempio Regina Pacis di Monza, a Mantova in diverse edifici, a Badia S. Salvatore sul Monte Amiata, a San Pietro nella città di Siena, e ancora a Roma e a Volta Mantovana. Ma anche in numerose località della sua terra veneta, inclusa Este dove decora la chiesa dell’istituto "Manfredini". Realizza inoltre, su ordinazione del principe Ranieri, l’intero ciclo di vetrate per la nuova chiesa di Montecarlo.

Accanto a queste opere a carattere monumentale verso la fine degli anni Settanta, Dinetto dipinge la figura femminile, il paesaggio (veneto e toscano), nature morte, pagine di ricordi. Dal 1994 in poi il suo interesse maggiore è rivolto soprattutto alla pittura monumentale. Gli viene affidata la realizzazione della Cappella culturale della Pontificia Basilica di S. Antonio di Padova con grandi pitture murali su temi francescani. È del 1997 la grande mostra di Pienza a rico¬noscimento del Premio Maestri Italiani del ‘900.

Tra le varie esposizioni che dal 1990 al 2006 sono state realizzate in Italia e all'estero, si ricordano quella di Montevideo alla Galleria Latina, la retrospettiva di Treviso a Ca’ dei Carraresi, le mostre presso l’U.C.A.I. e la galleria Santo Stefano di Venezia con gli studi (disegni e dipinti) per la Cappella di Santa Chiara alla Basilica di S. Antonio di Padova, la retrospettiva nella sede espositiva della Stazione S. Lucia a Venezia, e ancora mostre a Padova, Vicenza, Udine, Rovigo, Vienna, New York e in Giappone, dove espone una serie di opere su vetro.

Si ricorda infine l’esposizione con l’artista M. Rotella “Dalla pittura alla pittura” a Istrana di Treviso.

Sue opere sono presenti in molti musei e gallerie d’arte internazionali.

Nella foto: Paesaggio estense

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