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Il futuro del consumo energetico è legato alle città

16/08/2016
Il futuro del consumo energetico è legato alle cittàNel suo rapporto “Energy Technology Perspectives 2016”, l’Agenzia internazionale dell’energia (Iea) mette le città al centro del percorso necessario per rispettare gli impegni presi alla Cop 21 di Parigi per mantenere l’aumento delle temperature sotto i 2 gradi. Agire sugli agglomerati urbani, spiega l’organizzazione guidata dall’economista Fatih Birol, è prioritario perché è dove si concentra più della metà della popolazione globale e circa l’80% del Pil mondiale, i due terzi della domanda di energia primaria e il 70% delle emissioni di CO2 legate al consumo energetico. E il futuro affiderà alle città un ruolo ancora più netto.
Continuando con le politiche attuali, nel 2050 secondo l’Iea ci troveremo con una domanda di energia primaria nelle città più alta del 70% rispetto ai livelli del 2013 e con emissioni maggiori del 50%. Uno degli ambiti fondamentali in cui agire è quello degli edifici: attraverso “la costruzione di palazzi ad alta efficienza, un profondo rinnovamento energetico degli edifici esistenti e l’installazione di tecnologie per il riscaldamento e il raffreddamento efficiente”, i consumi finali di energia potrebbero essere del 30% inferiori e le emissioni più basse di addirittura il 50% rispetto a uno scenario senza grossi cambiamenti.
Per quanto riguarda la domanda di elettricità, l’Iea evidenzia le potenzialità ancora inutilizzate del fotovoltaico: nello scenario di un aumento mantenuto entro i due gradi, “i pannelli solari potrebbero soddisfare fino al 32% della domanda elettrica urbana e il 17% della domanda elettrica globale al 2050”.

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