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Gli Stati sapevano e non hanno fatto nulla contro il dieselgate

05/04/2017
Gli Stati sapevano e non hanno fatto nulla contro il dieselgateNel corso della seduta Plenaria degli inizi di aprile, il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione che suona come un pesante atto di accusa per lo scandalo delle emissioni inquinanti delle auto diesel.

I deputati affermano infatti che gli Stati membri e la Commissione erano a conoscenza da oltre un decennio che le emissioni auto diesel di ossido di azoto (NOx) fossero molto più alte in condizioni di guida reali rispetto al test di laboratorio. E spingendosi ancor oltre, il Parlamento accusa i Governi dei singoli Stati, che pure avevano elementi per sospettare che qualcosa non andava come doveva, di aver continuato a fare solo test di omologazione standard e di non essere riusciti a agire in modo appropriato per proteggere la qualità dell'aria e la salute pubblica.

L’atto d’accusa si conclude invitando le autorità europee e nazionali a migliorare rapidamente i test e i controlli sulle nuove automobili.

Le proposte per nuovi controlli: più severi e meno prevedibili

In questa direzione i deputati hanno proposto modifiche alle norme UE sull’omologazione dei veicoli per far sì che i test ambientali e sulla sicurezza siano effettuati da soggetti indipendenti e con un controllo più rigoroso anche per le vetture già in circolazione. Fra le raccomandazioni approvate, si chiede:

• che le competenze sulle legislazioni relative alla qualità dell'aria e alle emissioni auto facciano capo ad un solo soggetto istituzionale;

• che i test che coprano un ampio ventaglio di condizioni di guida e abbiano un certo grado di imprevedibilità per ingannare eventuali dispositivi di manipolazione illegali;

• che gli acquirenti di auto siano compensati dai produttori e che la Commissione proponga un sistema di ricorso collettivo a livello UE.

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