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Malfunzionamenti? Più tutela per chi acquista servizi web

25/01/2019
Malfunzionamenti? Più tutela per chi acquista servizi webI negoziatori del Parlamento e del Consiglio Europeo hanno concordato le prime norme “sui contratti digitali” a livello UE: l’obiettivo è proteggere meglio i consumatori nel caso un trader non riesca a fornire il contenuto o il servizio che è stato acquistato o che fornisca un prodotto difettoso a chi acquista o scarica musica, app, giochi o servizi cloud. Le norme sono state approvate provvisoriamente e dovranno ora essere confermate dagli ambasciatori degli Stati membri (Coreper) e dai comitati per il mercato interno e la protezione dei consumatori e gli affari giuridici. L’accordo verrà quindi sottoposto a votazione da parte del Parlamento e sottoposto all’approvazione del Consiglio dei ministri dell’UE.
Il testo concordato stabilisce che in caso di contenuti o servizi digitali difettosi, se non è possibile risolverli in tempi ragionevoli, il consumatore abbia diritto a una riduzione del prezzo o a un rimborso completo entro 14 giorni. Se un difetto si manifestasse entro un anno dalla data della fornitura, si presume che fosse esistente fin dall’origine senza che il consumatore sia chiamato a dimostralo. Per forniture continue, l’onere della prova rimane al trader per tutta la durata del contratto. Il periodo di garanzia per le forniture una tantum non potrà essere più breve di due anni, mentre per forniture continuative dovrà essere applicata a tutta la durata del contratto.

Le norme dovranno essere uniformi nei Paesi dell’Unione vista la ‘mobilità’ dei dati informatici

«Con la riduzione dei costi dei gadget elettronici e il mercato in crescita per i Big Data e il marketing mirato – dichiara Evelyne Gebhardt (S & D, DE), relatore del comitato per il mercato interno e la protezione dei consumatorile aziende hanno un maggiore incentivo a distribuire l’elettronica di consumo gratuitamente. Alcuni prodotti elettronici di consumo sono venduti al prezzo di produzione o meno. Lo scopo principale di tali ‘omaggi’ è di monetizzare attraverso la raccolta di contenuti generati dagli utenti. Questo accordo provvisorio affronta le questioni più urgenti che i contratti di consumo nella sfera digitale devono affrontare oggi, come aggiornamenti software, modifiche al contenuto e risoluzione di contratti a lungo termine».
«La direttiva sul diritto contrattuale digitale – specifica Axel Voss (PPE, DE), relatore della commissione giuridicafornisce un quadro giuridico essenziale per i contenuti digitali all’interno dell’UE. In particolare nel mondo digitale, caratterizzato da uno sconfinato trasferimento di dati tra Paesi, è indispensabile per un mercato unico europeo funzionante adottare norme uniformi».

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