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Il Parlamento europeo vieta il linguaggio offensivo in aula

01/02/2019
Il Parlamento europeo vieta il linguaggio offensivo in aulaPiù efficienza e più trasparenza: questo l’obiettivo che il Parlamento Europeo vuole raggiungere attraverso le nuove modifiche apportate al proprio regolamento interno appena approvate, con 496 voti favorevoli, 114 contrari e 33 astensioni. Particolarmente significativo il capitolo teso a prevenire le molestie psicologiche e sessuali all’interno dell’organizzazione parlamentare.
Il regolamento modificato prevede che gli attori chiave del processo legislativo, ovvero i relatori, i relatori ombra e i presidenti di commissione, dovranno pubblicare online, per ogni relazione legislativa, tutte le riunioni programmate con i lobbisti che rientrano nell’ambito di applicazione del registro per la trasparenza. Gli altri deputati sono comunque incoraggiati a fare lo stesso. Inoltre, il sito web del Parlamento dovrà essere aggiornato dal punto di vista tecnico per consentire ai deputati di pubblicare le informazioni sull’utilizzo dell’indennità per le spese generali.

I lobbisti sono una realtà ‘istituzionale’ in Europa, ma bisognerà dichiarare gli incontro svolti con loro

Le nuove norme prevedono che i deputati debbano astenersi da “comportamenti scorretti”, come esporre striscioni durante le sedute plenarie, da un “linguaggio offensivo”, che sia diffamatorio, di incitamento all’odio e alla discriminazione, e da ogni comportamento che eserciti molestie psicologiche o sessuali.
Il codice di condotta del Parlamento sarà ora integrato al regolamento e i deputati dovranno impegnarsi a rispettarlo con una dichiarazione scritta. Qualora un deputato si rifiutasse di firmare tale dichiarazione, non potrà essere eletto a una carica in seno al Parlamento o ai suoi organi, né essere nominato relatore, far parte di una delegazione ufficiale o partecipare ai negoziati interistituzionali. Una violazione di tali norme da parte di un deputato potrà portare a sanzioni.
«Questa serie di revisioni del regolamento del Parlamento – ha dichiarato il relatore Richard Corbett (S&D, UK) - continua il processo graduale per rendere il Parlamento più efficace, efficiente e trasparente. È il risultato della prima esperienza sulla revisione generale delle norme adottata nel dicembre 2016».

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