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Dall’anno venturo i turisti pagheranno per entrare a Venezia

04/02/2019
Dall’anno venturo i turisti pagheranno per entrare a VeneziaNon si chiama più ‘tassa di sbarco’, ma ‘Contributo di Accesso’ e dalla prossima estate porterà al Comune un bel gruzzoletto da destinare ad abbattere i costi che oggi gravano tutti sui residenti per servizi dei quali godono anche i turisti. Un introito importante per garantire la manutenzione urbana di una città sempre più fragile. Infine sarà possibile aumentare l’efficacia dei servizi di vigilanza urbana per una città sempre più vivibile per i residenti permanenti e temporanei.
Questi tre sono gli obiettivi indicati dal Sindaco Luigi Brugnaro presentando il “Regolamento per l’istituzione e la disciplina del Contributo di accesso, con qualsiasi vettore, alla Città antica del Comune di Venezia e alle altre Isole minori della Laguna”. È la messa in pratica della Legge di Stabilità votata dal Governo: un regolamento che dovrà ora passare il vaglio delle Commissioni e del Consiglio Comunale. «Si tratta di un punto di svolta rilevante nella gestione dei flussi turistici di Venezia – ha dichiarato il Sindaco Luigi Brugnaroma soprattutto è un punto di partenza di un percorso triennale che porterà, nel 2022 alla prenotazione degli accessi in città in modalità completamente smart, attraverso una carta servizi, gestita da uno specifico software, che ci aiuterà a rendere Venezia a misura di residente e visitatore, secondo un giusto equilibrio».

Nessun addebito sarà richiesto per chi è residente nel Veneto o per chi è in città per lavoro

Detto che, tempi tecnici permettendo, il contributo andrà il vigore a ridosso dell’estate e che per quest’anno sarà di soli 3 euro, dall’anno prossimo per entrare in ‘Venezia antica’ (un nome tutto nuovo creato per l’occasione) si pagheranno 6 oppure 8 o fino a 10 euro a seconda del grado di affollamento turistico della città. Se però il turista è ospite di una struttura turistica della Città Metropolitana di Venezia e della Regione Veneto, potrà pagare meno, sulla base delle future convenzioni che il Comune potrà stipulare con le strutture stesso.
Nulla invece sarà dovuto ai residenti nel Comune di Venezia o in uno dei Comuni della Città Metropolitana o del Veneto. Ci saranno, inoltre, altre categorie di esenzioni, che rispondono a norme di buon senso per garantire l’accesso a Venezia a chi lavora, studia, ha i propri affetti, ha esigenze sanitarie o deve recarsi per necessità nel capoluogo della Regione, che ospita tantissime funzioni amministrative. Un successivo regolamento spiegherà come redarre un’autocertificazione che dia diritto all’esenzione del pagamento del contributo d’accesso.

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