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Spegne 40 candeline per il ricostruito Teatro Goldoni

12/04/2019
Spegne 40 candeline per il ricostruito Teatro GoldoniCostruito nel 1622 dalla nobile famiglia dei Vendramin, il teatro era chiamato un tempo con il nome di San Salvador prima e di San Luca poi. A metà Settecento fu ‘casa’ di Carlo Goldoni e della sua riforma del teatro per cui è noto in tutto il mondo. Al termine della seconda Guerra Mondiale il teatro venne chiuso per inagibilità. Dopo trentadue anni di lavori e proroghe continue, il 22 aprile 1979 il teatro completamente ricostruito secondo nel suo stile originario. Ed oggi il Teatro Goldoni festeggia i quarantanni dalla restituzione alla città.
Sono stati il Sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, e il presidente del Teatro Stabile del Veneto, Giampiero Beltotto, a dare il via ai festeggiamenti per questo anniversario e non poteva che esserci un’opera goldoniana al centro della serata, la prima nazionale de “La casa nova”di Carlo Goldoni, una produzione dello Stabile del Veneto per la regia di Giuseppe Emiliani con in scena, per la prima volta, gli attori della Compagnia Giovani dello Stabile.

Un’opera goldoniana e i riconoscimenti ai dipendenti ‘storici’ hanno sancito il legame tra teatro e città

Ad aprire la serata sono stati, giustamente, i riconoscimenti a chi, in questi ultimi quarant’anni, ha contribuito con il proprio lavoro alla storia del Teatro veneziano: Massimo Molinari, dipendente del Goldoni dal ’79 prima in biglietteria e oggi nell’ufficio produzione dello Stabile del Veneto, premiato da Alberto Villanova, presidente della Commissione cultura del Consiglio Regionale Veneto; Alvise Battain, interprete goldoniano e nipote del grande Emilio Zago che proprio il 22 aprile 1979 recitò nello spettacolo di inaugurazione “La locandiera”, ha ricevuto il riconoscimento da Angelo Tabaro, ex presidente del Teatro Stabile del Veneto; Giuseppe (Bepi) Morassi, insignito di un premio alla carriera dal sindaco Brugnaro per i suoi quarant’anni di lavoro come regista. Morassi è oggi direttore dell’Organizzazione Tecnica e di Produzione del Teatro La Fenice.
«La storia di questo teatro è la storia di questa città – ha sottolineato il Sindaco, Luigi Brugnaro, consegnando al presidente Beltotto il leone alato di Venezia – Vogliamo che questo simbolo sia un riconoscimento per le maestranze che hanno lavorato e continuano a lavorare in questo teatro dando tanto a Venezia».
«Cari amici della Città e del Goldoni – gli ha fatto eco il presidente Beltotto – quaranta anni fa questo teatro era chiuso e se ha riaperto le sue porte è stato solo grazie al Comune di Venezia. Quindi quella di stasera è una festa di ringraziamento perché siamo consapevoli che dire grazie al Sindaco e a chi oggi siede in Consiglio comunale significa essere riconoscenti a tutte le Istituzioni presenti e passate e, soprattutto, ai veneziani. Per questo palcoscenico è passata la vita della nostra città. Il teatro è fatto di persone, che tutti i giorni si impegnano in un lavoro difficile ma bellissimo, ci auguriamo di essere sempre all’altezza della sua grande storia».

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