La Federconsumatori è fortemente preoccupata per gli aumenti del recapito delle missive che passernno da 0,45€ a 0,60€ motivati dalla necessità di velocizzare i tempi di consegna. In realtà, viene abolito un servizio sociale che era a vantaggio delle famiglie, soprattutto delle meno abbienti le quali si vedranno costrette ad utilizzare solo la posta prioritaria, con un aumento immediato e diretto del 33,3% (per gli invii fino a 20 grammi, ma sale fino al 66,6% per spedizioni di 51-100 grammi!) ed indirettamente si vedranno gravate dei costi aggiuntivi che le imprese riverseranno a loro carico in relazione all’aumento dei costi della loro attività gestionale. Ritiene, quindi, inconsistente la replica delle Poste in quanto tali costi “inciderebbero in misura irrilevante sul bilancio delle famiglie.



In tutto questo, le Poste riceveranno un impatto positivo di circa 200 milioni l’anno mentre non è noto l’effetto che detto incremento produrrà in termini di miglioramento complessivo del servizio a favore delle famiglie e delle imprese.