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Asterisco Informazioni di Fabrizio Stelluto

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15° Indagine congiunturale sull’artigianato Veneto

12/06/2006
Nel 2005 l’occupazione nelle imprese artigiane del Veneto è calata di 2,3 punti percentuali. Continua, dunque, la riduzione degli addetti, iniziata nella seconda parte del 2003. Periodo Variazione percentuale rispetto allo stesso semestre dell’anno precedente.

1998 II semestre +0,8

1999 I semestre +0,0

II semestre +0,5

2000 I semestre +0,9

II semestre +1,4

2001 I semestre +0,5

II semestre -2,1

2002 I semestre -1,8

II semestre +0,9

2003 I semestre +2,2

II semestre -3,0

2004 I semestre -2,5

II semestre -1,8

2005 I semestre -2,6

II semestre -2,3



Il dato negativo conferma che l’artigianato regionale sta vivendo un periodo di difficoltà, che peraltro risulta anche dal pesante calo di aziende verificatosi nei primi tre mesi dell’ anno. “In base al nostro Osservatorio periodico sull’occupazione, che ricordo si basa sulla elaborazione di quanto avvenuto nelle quasi 12mila imprese artigiane con dipendenti che tengono gli oltre 55mila cedolini paga presso i servizi delle nostre Associazioni-Unioni provinciali, solo due degli ultimi dieci semestri si sono conclusi con un segno positivo; siamo quindi alle prese con una tendenza di fondo, non con una dato di breve periodo, e di questo bisogna tener conto –commenta il presidente della Confartigianato del Veneto, Vendemiano Sartor- La situazione di difficoltà del settore è confermata, oltre che dall’andamento dell’occupazione e del numero di imprese, anche dai dati sul credito, che registrano per il secondo semestre del 2005 una flessione di 1,2 punti per il credito garantito a medio termine, mentre il breve fa registrare un leggero incremento di 3 punti percentuali”

A rendere negativo il saldo dell’ occupazione nelle imprese artigiane è soprattutto il manifatturiero, con una diminuzione del 3,6 per cento: maglia nera per il tessile- abbigliamento-calzaturiero (meno 7,4%), seguito dal legno (meno 4,6%) e dalle manifatture varie (meno 4,3%). In controtendenza un unico comparto, gli alimentari, più 2,6 punti.







Quanto ai restanti comparti, si salvano i servizi, più 1,6%. E’ quello dei trasporti (più 3,6%), settore questo che l’anno scorso ha fatto registrare le migliori performances occupazionali, mentre i servizi alla persona (più 0,3%) hanno sostanzialmente mantenuto gli occupati.

Flessione significativa, infine per le costruzioni. Il comparto è tra quelli trainanti per l’economia veneta, ma nel 2005 ha perduto l’1,9% degli occupati, stando ai dati dell’ Osservatorio, il cui campione è costituito dalla totalità delle ditte che tengono la propria contabilità presso le Associazioni della Confartigianato.

“Fortunatamente, anche a numerosi comparti artigiani si applica, in via sperimentale, la cassa integrazione –commenta Sartor- Ciò attenua certamente l’impatto sociale negativo della congiuntura. Ma si tratta di un palliativo. Il dato di fondo resta strutturalmente negativo, perché la globalizzazione e la delocalizzazioni hanno avviato una ristrutturazione dell’economia regionale, che è stata pagata soprattutto dall’artigianato. In primis dalla sub fornitura, ma più in generale da tutto il comparto produttivo. In prospettiva, però sarà anche il comparto dei servizi a risentirne, se non arriva davvero la ripresa economica. Rispetto alla quale, certamente non possiamo affidarci allo stellone. Occorrono politiche attive, una ‘cura ricostituente che restituisca vigore e fiducia alle piccole imprese. Fondamentali saranno i primi passi del nuovo Governo a cui chiediamo una politica di sviluppo capace di accompagnare lo sviluppo delle nostre aziende e, soprattutto, di liberarle dall’enorme zavorra di costi, come ad esempio quelli dell’energia e della burocrazia, che ne comprimono le capacità competitive”.



tabella variazione dipendenti

Nota metodologica indagine congiunturale

L’universo di riferimento è costituito dalle imprese artigiane operanti nella Regione Veneto; per questa 15° rilevazione il campione rappresentativo di tale universo è stato individuato fra le 11.500 imprese iscritte alla Confartigianato regionale, che hanno utilizzato i servizi di tenuta dei libri paga per i loro 54.900 dipendenti. Le imprese che costituiscono il campione devono disporre di tutti gli elementi necessari per misurarne le variazioni periodiche, attraverso cui realizzare l’analisi congiunturale. Di conseguenza, il campione viene depurato, di volta in volta, delle imprese che presentano elementi ritenuti inquinanti.

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