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Asterisco Informazioni di Fabrizio Stelluto

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Pmi italiane leader in Europa

22/12/2008
In valore assoluto le piccole e medie imprese italiane (con meno di 250 dipendenti) sono in Italia oltre 3.800.000 (precisamente 3.819.00 pari al 99,9% del totale delle imprese). Più del doppio di quelle presenti sia nel Regno Unito (1.535.000 ) sia in Germania (1.654.000). Le nostre Pmi danno lavoro a oltre 12.000.000 milioni di occupati pari all’81,3% del totale nazionale contro una media del 61,4% presente in Francia, del 60,6% raggiunto in Germania e del 54% registrato nel Regno Unito. In termini di valore aggiunto sono 420 i miliardi di euro addebitabili annualmente dalle pmi italiane pari al 70,9% del totale prodotto dal sistema produttivo italiano. Solo piccolissimi paesi come Cipro, Estonia e Lettonia ci superano. Ma i principali concorrenti europei rimangono abbondantemente indietro in questa particolare graduatoria. Le pmi francesi registrano una media del 54,2%, quelle tedesche il 53,2% e quelle del Regno Unito il 51%. Questi i principali risultati emersi da una recente analisi condotta dall’Ufficio studi della CGIA di Mestre che ha messo in luce il peso sull’economia “non finanziaria” (con l’esclusione delle imprese pubbliche e quelle del settore dell’intermediazione finanziaria) dei 27 paesi dell’Unione Europea. E la recente decisione da parte del Presidente uscente Gorge Bush di prestare al settore dell’auto statunitense oltre 17 miliardi di dollari, potrebbe favorire la stessa decisione a livello europeo.

“Proprio perché il nostro Paese si regge grazie alle pmi siamo decisamente contrari che ciò avvenga – esordisce Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA di Mestre - Il problema non è aiutare le grandi imprese bensì i consumatori. Solo se si abbassano le tasse in maniera drastica a quest’ultimi si rilancia la domanda e conseguentemente ne traggono vantaggio anche le imprese. Altrimenti si creano solo delle forti distorsioni nel mercato con il risultato che si premiano i soliti noti e, per contro, si penalizzano interi settori fatti di tantissime piccole e micro imprese. Quello dell’autoriparazione, ad esempio, sarebbe uno dei comparti che in caso di aiuti alle grandi imprese dell’auto andrebbe completamente in crisi”.

Elaborazioni Ufficio Studi CGIA Mestre su dati Eurostat

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