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Gli immigrati e gli alloggi

13/09/2006
La ricerca di un alloggio idoneo rappresenta tuttora una delle principali difficoltà per un lavoratore immigrato. A Venezia, in particolare, la quota di domande degli immigrati è particolarmente aumentata: nel periodo 1997-2003, la quota di richieste ammesse è cresciuta di quasi nove volte (dal 2%al 23% del totale). Ma la quota complessiva degli alloggi assegnati è molto ristretta rispetto al numero delle domande. Non solo: con la normativa attuale, il lavoro e l’alloggio, per gli immigrati, sono strettamente legati l’uno all’altro. Infatti, se il datore di lavoro non firma il contratto perché i Comuni e le Asl hanno stabilito che l‘alloggio in cui risiede l’immigrato non è conforme ai parametri stabiliti dalla legge, in altre parole non è idoneo ad essere abitato dal lavoratore straniero e dalla sua famiglia, l’immigrato perde il permesso di soggiorno.

Di tutto questo si è discusso a Mestre, in un Convegno promosso dal Consiglio Territoriale per l’Immigrazione della Provincia di Venezia – Ufficio Territoriale del Governo e dall’Assessorato alle Politiche Sociali della Provincia di Venezia. “La normativa attuale è molto complessa, quindi va interpretata. Colpisce l’esperienza del Comune di Venezia, che interpreta la legge in maniera flessibile, pur rimanendo nella legalità, perché cerca di agevolare la certificazione di idoneità” ha detto L’Assessore Provinciale alle Politiche Sociali, Rita Zanutel.

Si è portato ad esempio,però,anche quanto succede in altre province, come il tristemente noto caso di Via Anelli a Padova. “La colpa di questo è anche degli italiani, perché chiedono prezzi proibitivi per gli affitti” ha affermato Giovanna Giacomelli, Componente del Consiglio Territoriale per l’Immigrazione – Ufficio Territoriale del Governo- Prefettura di Venezia.

“E’ assolutamente necessario modificare la legge” ha aggiunto Zanutel “perché non è possibile, come previsto, fare le verifiche all’effettiva idoneità”.

Infatti, è stato detto durante il convegno, si sta lavorando, in sede governativa, ad un tavolo per la modifica della legge.

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